Le Tradizioni più Belle

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Il Natale è un periodo di gioia, speranza, magia e sorpresa, che coinvolge grandi e piccoli. Soprattutto, il Natale si porta dietro tanti segni, simboli e tradizioni, di natura sociale e religiosa, che cambiano a seconda delle zone e dei paesi. Di certo, tra le tradizioni più sentite che accompagnano il Natale ci sono: il presepe, l’albero di Natale, Babbo Natale e i suoi doni, il calendario dell’Avvento, gli addobbi, gli auguri, i regali ed il presepe. Si tratta di quei segni esteriori, che servono a preparare anche il cuore a questa festa e, soprattutto per coloro che credono, ad accogliere la nascita del Signore Gesù. Molte case, infatti, si vestono a festa e, il presepe è una delle prime rappresentazioni che è possibile trovarvi. Realizzati all’interno di caminetti in disuso, in angoli caratteristici e particolari della casa oppure all’esterno, magari in posti coperti, dove costruire una vera e propria grotta sul modello di quella di Betlemme, la preparazione del presepe richiama all’impegno grandi e piccini e consente di ricostruire la natività del Signore Gesù. La tradizione del presepe si collega inevitabilmente a san Francesco d’Assisi. Infatti, fu proprio il poverello della città umbra ad allestire, per la prima volta nella storia, un presepe “vivente”, a Greccio, in provincia di Rieti nel 1223. Inoltre, in seguito a questa rappresentazione “dal vivo” della nascita di Gesù per volontà del Santo di Assisi, è nata anche la tradizione del bue e dell’asinello all’interno del presepe. 

Infatti, leggendo la natività nel racconto dell’evangelista Luca, l’unico che riporta i fatti accaduti in quella notte, gli animali non erano presenti nella grotta di Betlemme. Francesco, invece, decise di mettere questi due animali nella grotta della rappresentazione, nuovamente come prefigurazione della Pasqua del Signore, perché il bue e l’asinello, anche alla luce della lettura di un brano tratto dal Profeta Isaia, sarebbero stati una promessa di pace che si sarebbe compiuta proprio con l’arrivo della Pasqua. Con il trascorrere del tempo, anche il presepe si è arricchito e modernizzato. Iin molti aggiungono nuovi personaggi e statuine, circondando la grotta della Natività con l’allestimento di veri e propri villaggi. Inoltre, sono cambiati anche i materiali. Con il tempo, si sono realizzati presepi con la pasta, il sughero, il polistirolo, la ceramica, la pasta di pane, di sale e con altri materiali, a seconda della fantasia di chi lo realizza. Ma Natale è anche musica, grazie ai molti canti natalizi, sia di natura religiosa che di natura laica, espressione di una realtà locale o di respiro internazionale. Non bisogna, poi, dimenticare come il Natale sia legato ad alcune piante tipiche del periodo, quali: l’agrifoglio, il vischio, la stella di Natale (vedi anche cosa scrisse il blog di Massimo Palombella in proposito). Inizialmente, l’agrifoglio era usato per riti magici ed era legato a riti e superstizioni; in un secondo momento, l’agrifoglio fu, invece, usato come addobbo natalizio. Furono gli Irlandesi ad usare l’agrifoglio con questo scopo, poiché erano troppo poveri per acquistare decorazioni con cui addobbare le proprie case. In seguito, i cristiani unirono l’agrifoglio al Natale; infatti, la foglia richiama le spine con cui Gesù fu coronato in modo umiliante, le bacche rosse rappresentano il sangue versato, mentre i piccoli fiori bianchi rappresentano la purezza e l’assenza di peccato della Madonna. Il vischio, invece, decora le porte, come simbolo di gioia, di fertilità e di buonaugurio. E, poi, non può mancare la tipica stella di Natale, di colore rosso o giallo, che nasconde una storia di grande significato. 

Si narra che durante la vigilia di Natale, una bambina chiamata Lola, osservava da una finestra un gruppo di persone benestanti portare i loro doni sull’altare maggiore. Lola, essendo molto povera, era molto triste, perché la sua condizione non le permetteva di offrire a Dio nient’altro che sterpi ed erbe. Così, seppur con grande tristezza, portò sull’altare quel mazzo di rovi che, miracolosamente, si è trasformato in un fascio di stelle rosse. Così, la Stella di Natale è diventata il simbolo del dare amore verso il prossimo, di saggezza, serenità e rinascita. Infine, il Natale è anche la tradizione della tavola, con piatti particolari, dolci e pietanze che accompagnano il cenone della Vigilia e il giorno di Natale. Ogni paese e regione ha le sue tradizioni, ma inevitabilmente le pietanze di pesce sono quelle più diffuse e riconosciute come piatti tipici della vigilia, con il panettone o pandoro, i susamelli e il torrone ad accompagnare il fine pasto ed addolcire i palati dei commensali. 

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